MILANO, 6 SETTEMBRE 2017
COMUNICATO STAMPA
Appello
di Legambiente e Coldiretti: fino al 12 settembre è possibile sottoscrivere anche online la
petizione internazionale People4Soil per una legge europea a tutela del suolo su www.salvailsuolo.it
In poco più di 60 anni ogni cittadino lombardo ha perso metà
della sua quota di prati e aree coltivate. Secondo un’analisi di Legambiente e
Coldiretti Lombardia basata sui dati elaborati dal Centro di Ricerca sui
Consumi di Suolo del Politecnico di Milano, la disponibilità di superfici
agricole è passata da quasi duemila metri quadrati a meno di mille per ogni
residente in Lombardia, mentre a livello regionale il 30% dei terreni coltivabili
è stato abbandonato o trasformato in insediamenti residenziali, capannoni e
nuove autostrade, molto spesso meno utili del previsto: basti vedere quello che
è successo con la Brebemi e le sue opere accessorie. A tutto questo si è
aggiunto lo spopolamento delle montagne verificatosi in particolare fra gli
anni ’60 e ‘80, e il boom degli insediamenti industriali attorno alle città
che, in qualche caso, nel tempo si sono trasformati in cimiteri industriali. A
testimoniare il fatto che il processo non si è mai arrestato c'è il dossier
fotografico con casi emblematici verificatisi dopo l'anno 2000 in tutte le
province Lombarde, oggi pubblicato. Purtroppo l'emergenza suolo in
Lombardia è solo una parte del problema, che riguarda l'Italia nel suo
complesso, dove ancora la legge sulla tutela del suolo appare persa nelle
secche parlamentari, ma anche il resto dei Paesi europei.
«Ancora oggi, in Lombardia come nel resto d'Europa, i
suoli sono sotto assedio da parte del cemento, ma anche di fenomeni di degrado
e abbandono: per questo promuoviamo una petizione europea, che ogni cittadino
con la propria carta d'identità può firmare sul sito www.salvailsuolo.it,
per chiedere una iniziativa legislativa europea che tuteli una risorsa naturale
da cui noi tutti dipendiamo» dichiara Barbara Meggetto, presidente
di Legambiente Lombardia. Sia Coldiretti che Legambiente, insieme a oltre 500
associazioni europee, sono infatti sono tra i promotori della ECI (Iniziativa
dei Cittadini Europei), People4Soil, che è possibile sottoscrivere fino al
prossimo 12 settembre.
«La terra non è una risorsa riproducibile, una
volta persa è persa per sempre – afferma Ettore Prandini, Presidente di
Coldiretti Lombardia – negli ultimi 60 anni si è sepolto sotto il
cemento e l’asfalto un patrimonio ambientale, culturale ed economico.
Nonostante si possa pensare che la crisi dell’edilizia abbia in qualche modo
frenato il consumo di suolo, a livello di volontà politica basta vedere i piani
di governo del territorio dei comuni per verificare che la propensione delle
pubbliche amministrazioni, in genere, non è certo quella del risparmio di
suolo. E se nell’immediato dopoguerra tutto questo poteva essere giustificato
dalla contingenza di una situazione eccezionale legata alle necessità della
ricostruzione e dello sviluppo, nell’ultimo trentennio non sempre tutti i
progetti si sono dimostrati utili o all’altezza della aspettative, basti vedere
quello che è successo con la Brebemi, tanto per citare l’esempio più recente».
Infatti in Lombardia il suolo agricolo ha continuato a
ridursi, con cali particolarmente rilevanti in valore assoluto nelle province
maggiormente dotate di terreni coltivati, dove si è sentito di più anche il
peso delle nuove infrastrutture. È il caso delle province di Brescia, Bergamo,
Milano. Se preoccupa il dato della perdita dei terreni migliori dal punto di
vista della fertilità, non è meno grave la situazione delle province che
condividono con il nord milanese i processi di crescita metropolitana. In
particolare nelle province di Monza e Varese, ma anche in molte parti di quelle
di Como e Lecco, il suolo agricolo è ormai ridotto a consistenze del tutto
marginali, mentre l’assetto urbanistico del territorio appare sempre meno
sostenibile.
Il dossier
fotografico con casi i emblematici di consumo di suolo in Lombardia è scaricabile a questo link: http://bit.ly/2eB2EtP
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