Un'amica,
una donna straordinaria, una persona speciale che per decenni ha
profuso il suo impegno con passione per l'ambiente, per il Parco
Agricolo Sud Milano, per le acque e per l'agricoltura. Qui sotto, Andrea
Falappi, gestore della Cascina Campazzo e grande amico di Mariella,
illustra quanto sia stato significativo l'immenso lavoro svolto per la
valorizzzazione del territorio. Chi ha avuto la fortuna di condividere
con lei anche solo in parte il suo impegno non può che esserne fiero,
sentirsi fortunato. E anche chi non l'ha conosciuta, può imparare a
conoscerla ora, con l'eredità che ci ha lasciato: l'amore per la terra,
le acque, la vita.
Mariella Borasio (Biella, 10.10.1943 –
Milano, 24.12.2014) ha lavorato in modo instancabile per decenni - con
intelligenza, sapienza, umiltà e autorevolezza - a fianco delle varie
Istituzioni del territorio milanese per la valorizzazione delle
componenti rurali del territorio milanese, a partire dalle acque quale
suo elemento identitario primario.
Grazie alle sue profonde conoscenze
storiche è stata a più riprese coinvolta in qualità di consulente
qualificata nella impostazione, redazione e divulgazione di studi e
progetti di valenza territoriale, nell’attivazione di processi di
governance complessi, fino alla definizione di atti istituzionali e
norme grazie ai quali il Comune di Milano ed altre Istituzioni Pubbliche
sono stati in grado di avviare politiche innovative per uno sviluppo
sostenibile del territorio.
Tra gli innumerevoli contributi, il suo
apporto è stato determinante- nella redazione degli studi che hanno
portato alla ottimizzazione dell’inserimento ambientale del sistema
depurativo dei reflui della città di Milano, in particolare del
Depuratore di Nosedo in ambito Chiaravalle, configuratosi nel progetto
del Parco Agricolo Urbano della Vettabbia, oggi in fase di
completamento, che è valso al Comune di Milano il premio europeo per il
Paesaggio, primo - e per ora unico - dallo stesso ottenuto in tale campo
in qualità di committente;
- nell’attività di concertazione dei
Contratti di Fiume all’interno dei bacini idrografici di Lambro/ Seveso/
Olona tra tutti i Comuni afferenti ai medesimi ambiti vallivi di
appartenenza, a maggior garanzia di sicurezza idraulica ed ambientale di
quelli di valle, tra cui il Comune di Milano;
- nella redazione dello studio
propedeutico al Piano di Governance delle Acque Milanesi commissionato
dal Comune di Milano, per la ricomposizione delle conoscenze e delle
competenze sulle acque milanesi in grado di garantire il governo del
complesso sistema idrico ereditato dai monaci cistercensi, che per
secoli ha garantito alla città di Milano il primato di capitale agricola
di eccellenza;
- nella promozione di interventi
finalizzati alla valorizzazione del paesaggio agricolo attraverso lo
sviluppo di nuove modalità gestionali dei parchi urbani in ambiti
rurali, come nel caso del Parco Agricolo Urbano del Ticinello, di cui è
in attuazione un primo stralcio finanziato con risorse esterne erogate
in favore del Comune di Milano sulla base una proposta progettuale messa
a punto proprio sotto la sua autorevole supervisione;
- nel processo di formazione ed
accompagnamento - fino all’accreditamento presso Regione Lombardia -
della Società Consortile del Distretto Agricolo Milanese,
rappresentativa di c.a il 70% delle aziende agricole milanesi,
contribuendo in modo sostanziale in qualità di Presidente del relativo
Comitato Scientifico alla redazione del Piano Strategico Distrettuale;
- nel processo di promozione delle
politiche attivate negli ultimi anni a sostegno dell’attività agricola
come risorsa strategica per il riequilibrio ambientale dell’intero
ambito metropolitano della città di Milano, accompagnandone
sapientemente i passi fino alla sottoscrizione - da parte del Comune di
Milano e degli altri Soggetti cointeressati - del “Protocollo d’Intesa
per la condivisione della strategia per lo sviluppo rurale di Milano”
nel Maggio del 2012 e dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
“Milano Metropoli Rurale” nel Gennaio 2015 con l’obiettivo di perseguire
<< … un nuovo modello insediativo in cui terra e acqua producono
in modo innovativo una nuova fase di civilizzazione ove si coniugano
prodotti alimentari sani e sicuri, energie rinnovabili, qualità
paesaggistico/ambientale, tutela della biodiversità, possibilità di
fruizione di spazi urbano/rurali, valorizzazione dei patrimoni
…>>. Questo è stato l’ultimo lascito di Mariella alla città a lei
più cara.
Mariella era una profonda studiosa e
ammiratrice di Ambrogio, Agostino e – soprattutto – di Bernardo di
Clairvaux: santi che hanno plasmato la forma e la storia della città di
Milano e del suo territorio, uniti dal filo conduttore dell’acqua.
Quando capitava l’occasione, Mariella non mancava di accompagnare coloro
con cui si intratteneva sotto il sagrato del Duomo, dove amava mostrare
i resti del Fonte Battesimale alimentato dalle acque di una vicina
sorgente, in cui Ambrogio battezzò Agostino; oppure il complesso
monastico di S. Maria di Chiaravalle fondato da Bernardo in un luogo di
potente energia scaturente dalle acque, dove – all’interno delle
medesime mura – trovano posto sia la chiesa che il mulino azionato ad
acqua, affinchè la contemplazione non fosse astratta e la produzione non
fosse fine a se stessa.
Il giorno del suo ultimo compleanno,
nella grande cucina di cascina Campazzo, cuore del Parco Agricolo Urbano
del Ticinello, ha tenuto un breve discorso che qui si ripropone,
mantenendo la freschezza delle parole dette a voce.
" Ambrogio era un uomo d’acque. Le
conosceva perfettamente. Ha costruito il battistero, cioè la famosa
vasca ottagonale che è sotto il sagrato del Duomo. Vi consiglio di
andare a visitarlo: è un posto bellissimo. Dove si capiscono tante cose:
per esempio, ha fatto la vasca ottagonale perché l’ottagono è una forma
geometrica che dà una certa energia ad un’acqua che già ce l’ha… perché
le acque dei battisteri sono sacre, nel senso che sono terapeutiche.
[…] E poi, qualche secolo dopo, noi abbiamo Bernardo di Chiaravalle, che
è un laico; una delle persone più colte del pianeta che io abbia mai
conosciuto; la più colta. Non solo ottimo governante, grande uomo
politico, è riuscito a fondare in tutto il territorio d’Europa 400
abbazie. Abbazia viene da abbas: l’abate è un maestro d’acque e
l’abbazia è un’azienda agricola… […] Perché vi cito Bernardo? perché nel
nostro territorio lui ha capito benissimo il potenziale idrico e ha
letteralmente fondato la città metropolitana e l’ha fondata rurale e
urbana, come la vogliamo noi. Il modello di Bernardo è splendido, quindi
noi dovremmo anche solo, ogni tanto, studiarci un po’ di più i testi di
Bernardo, che sono un insegnamento molto profondo. […] Noi non partiamo
da zero, quando pensiamo ad un futuro metropolitano, urbano e rurale.
Partiamo da quello che sono i fondamenti della nostra civiltà, per cui -
come dire - è una via spianata. […] Qui nel Parco Agricolo Urbano del
Ticinello, Andrea coltiva una marcita, una delle pochissime marcite che
sono ancora rimaste dei migliaia di ettari di marcite che Bernardo aveva
messo in piedi come “azienda agricola”. […] Un’azienda agricola
fiorente, che si è espansa continuamente nelle “valli”. Perché la
visione territoriale che hanno sempre avuto Ambrogio e Bernardo è quella
delle valli, su cui sono costruiti gli insediamenti umani. E la matrice
rurale, che è fondamentalmente acqua, era la loro visione ed è anche la
nostra visione. Oggi, io vi chiedo perdono, non voglio fare lectio
magistralis ma… io a queste cose ci tengo. Anche perché, a volte le
persone invisibili sono più potenti dei visibili, e c’è molto da
studiare e molto da imparare continuamente da loro".
Ora Mariella è divenuta una di loro: anche da lei rimane molto da studiare e molto da imparare.
Il suo impegno civile energico,
coinvolgente, appassionato e disinteressato è stato d’esempio per tutti
coloro che – all’interno del Comune di Milano e di altre Istituzioni,
associazioni o in qualità di singoli cittadini interessati al bene
comune – hanno avuto la fortuna di conoscerla e di lavorare insieme a
lei per una Milano migliore.
Se volessimo raccogliere e condensare il
senso profondo dell’operato di Mariella, potremmo farlo in poche righe
con le parole raccolte tra coloro che questa fortuna l’hanno avuta, di
seguito riportate.
L’attività e le azioni promosse dalla
Prof.ssa Mariella Borasio sono infinite, molti progetti non realizzati
sono oggi di puntuale attualità e si avviano alla realizzazione.
Mariella di fronte alle difficoltà riusciva sempre a trovare non un’
alternativa ma la geniale soluzione. Instancabile fino all’ultimo ci ha
donato i suoi scritti, oggi punto di riferimento per il lavoro di molti.
Ogni azione di Mariella nasceva da un atto poetico, che si articolava
con lucidità e razionalità nelle sue intuizioni. Poesia intima di chi ha
rispetto per la natura e per l’uomo, l’amore per l’agricoltura era
l’amore per la sua città. Mariella ha insegnato che Milano è alchimia di
vuoto e di pieno, che il denso vuoto - l’agricoltura di Milano - è la
forza che si sprigiona nella bellezza del pieno della città, che a sua
volta rimanda energia al vuoto della campagna rurale in un infinito
dialogo di acque, canali, rogge e fontanili. L’amore di Mariella per la
terra di Milano non è mai stato didascalico o accademico ma intimo,
spesso sofferto. Mariella ci ha donato questo amore che si legge nella
bellezza dei suoi progetti, che oggi devono continuare non nel ricordo
ma prendere forma nelle azioni quotidiane che partono dall’anima, così
come raccontano i poeti.
Per favore, tutti coloro che amano Mariella e vogliono che le sia riconosciuto il suo impegno devono registrarsi al portale www.partecipaMi.it
Solo le persone registrate possono esprimere il proprio consenso
(votare) alle candidature. Dopo aver effettuato l'accesso, su ogni
proposta è possibile esprimere il proprio consenso attraverso le
stelline presenti sotto l'autore della stessa (in questo caso Andrea
Falappi).
Fonte: www.assparcosud.org - 6 ottobre 2016
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