NORMATIVA ANCORA INSUFFICIENTE: LA REGIONE NON ASSUME UN
RUOLO CENTRALE NELLA PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE
Legambiente:
“Auspichiamo che il Consiglio apporti modifiche sostanziali per rendere l’iter
istituzionale meno farraginoso e più efficace”
La
Regione Lombardia ha presentato l’emendamento alla nuova legge di riorganizzazione
dei Parchi a tutela della Rete Ecologica, dimostrando di aver intrapreso un
passo nella giusta direzione rispetto al primo testo della normativa, recependo
alcune osservazioni pervenute da parte di enti e associazioni del territorio.
Tale emendamento, però, resta ancora carente nell’ottica di far diventare la
legge uno strumento efficace per il miglioramento e lo sviluppo del sistema di
protezione e conservazione della rete ecologica.
“L’attuale legge è
insufficiente per affrontare la sfida contemporanea della riorganizzazione dei
parchi regionali –
sottolinea Marzio Marzorati,
responsabile Aree Protette di Legambiente Lombardia – Ben venga l’emendamento che disegna le macroaree d’intervento, ma il
testo ancora non attribuisce compiti specifici alla Regione nella
pianificazione delle aree omogenee, sulla quale è necessario costruire una
nuova rete di aggregazione delle aree protette, perché delega di fatto ai soli
parchi l’elaborazione di una proposta. La spinta alla fusione dei parchi potrebbe creare
impasse gestionali, con il rischio che si riducano i perimetri delle aree di tutela
e questo, per noi, è inaccettabile. Auspichiamo che il Consiglio apporti cambiamenti più sostanziali al testo, che
vadano nella direzione di snellire l’iter istituzionale, ad oggi ancora troppo
farraginoso ed inefficace”.
Le
modifiche introducono in modo più adeguato il Prap (Piano Regionale
delle Aree
Protette), ma non conferiscono al piano il ruolo decisivo alla proposta
di
accorpamento e riorganizzazione da parte degli Enti Parchi, come noi
invece chiedevamo, rendendo potenzialmente più complicato l’iter. “Il Prap, al contrario, deve essere propedeutico
alla nuova gestione degli ambiti territoriali - continua Marzorati - La riforma dovrebbe
stimolare in modo incisivo un sistema di convenzioni, attraverso sostanziali
incentivi. Ci sembra che manchi una strategia di lungo termine da parte della
Regione sul futuro delle aree verdi lombarde, che metta la tutela del suolo
al centro dello sviluppo locale”.
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
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