Comunicato del 01.02.2016
L’eccezionale
siccità, che si protrae di fatto da inizio autunno, sta avendo effetti
devastanti non solo sui grandi laghi e le Prealpi lombarde (con effetti negativi
sull’agricoltura di pianura che non tarderanno a farsi sentire all’arrivo della
primavera), ma anche sui corsi d’acqua “minori” come il torrente Molgora e il
torrente Molgoretta.
L’alveo
del Molgora all’inizio del suo tratto nel Parco del Molgora (a Ronco Briantino)
è da diverse settimane in totale asciutta. Le uniche acque che in questo
contesto stanno alimentando il torrente sono perciò gli scarichi dei
depuratori: sul Molgora quello di Osnago e di Vimercate, quello di Lomagna
sulla Molgoretta. L’evidenza della devastazione è sotto gli occhi di tutti:
ingenti accumuli di schiume, forti odori, morie di pesci segnalati da più parti
da cittadini sia direttamente al Parco che ai suoi Comuni Consorziati.
In
questa situazione il Parco e diversi Comuni consorziati, hanno da tempo evidenziato l’anomala situazione alle autorità
preposte, con l’intento di focalizzare l’attenzione sulla problematica per
addivenire ad una soluzione. Con pochi riscontri o per nulla celeri.
La
situazione si è ulteriormente aggravata nella settimana dopo l’Epifania, quando
la rottura di un tubo nell’impianto di depurazione di Osnago, ha provocato per
un’intera settimana lo sversamento direttamente nel Molgora (in totale
asciutta) delle acque di fogna non depurate dei comuni di tutti i comuni in Provincia
di Lecco posti a monte.
“Una
situazione intollerabile” – ribadisce l’arch. Luigi Villa, presidente del
Parco. “ I gestori dei depuratori devono rendersi conto che a valle dei loro
impianti vi sono importanti ecosistemi, facilmente danneggiabili”
Il
Parco, su mandato dei Comuni consorziati, sta per indire una Riunione tecnica
d’emergenza a cui convocare tutte le autorità preposte. Nel frattempo ha
effettuato un monitoraggio di tutti gli scarichi segnalati ufficialmente e non,
in maniera da circoscrivere eventuali altri fonti inquinanti: nessun’altra
possibile fonte di rilievo oltre agli scarichi dei depuratori è però risultata
attiva.
Prosegue
il presidente del Parco del Molgora.
“E’
necessario che gli enti gestori dei depuratori, ARPA Lombardia, ATS (Agenzie di
tutela della salute, ovvero le ex ASL) di Brianza e della Città Metropolitana
si riuniscano urgentemente per prendere atto della gravità della situazione e
adottino opportune soluzioni perché tali evenienze non siano a ripetersi in
futuro.”
“Il
Molgora, fino a pochi anni fa praticamente privo di vita, era decisamente
migliorato negli ultimi tempi, grazie anche ad un
pluridecennale sforzo di collettamento delle condotte fognarie ai depuratori. I
pesci erano tornati dopo cinquant’anni a popolare tutto il corso d’acqua con un
conseguente miglioramento dell’intero ecosistema circostante e della sua
biodiversità. Ne è una riprova la presenza del Martin pescatore, tornato a
nidificare lungo le sponde del Molgora, anche grazie ad interventi mirati
realizzati dal Parco. Il lavoro di decenni rischia però ora di essere
vanificato”.
“Il
Parco non intende arrestarsi nel porre all’attenzione degli enti preposti e
dell’opinione pubblica la situazione dei suoi corsi d’acqua, riservandosi di
valutare azioni legali qualora non si addivenisse ad una soluzione del
problema”.
CONSORZIO PARCO DEL MOLGORA - Parco Locale di Interesse Sovracomunale
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