Milano, 25 giugno 2014
Comunicato stampa
Legambiente:
“E’ urgente decementificare il territorio per liberare i corsi
d’acqua ed
evitare che si trasformino in minacce per la collettività”
“E’ inconcepibile che bastino 40
millimetri di
pioggia per far esondare il Seveso e allagare intere zone di
Milano. Ancora una
volta un normale acquazzone estivo mette a nudo il dissesto
idraulico dell'area
metropolitana milanese”. Così Damiano Di Simine, presidente
Legambiente
Lombardia dopo il temporale estivo che ha mandato sott’acqua il
quartiere
Niguarda. Un episodio che non si giustifica con la violenza
della
precipitazione che ha colpito il milanese: infatti i pluviometri
a Milano si
sono fermati ben al di sotto dei 40 mm di pioggia, e solo in
alcune parti del
bacino del Seveso la precipitazione è stata più intensa, ma non
certo al punto
di poter essere considerata un evento alluvionale.
“Siamo di fronte ad una vera
emergenza: ogni
volta che dal cielo cade qualche millimetro di acqua in più del
normale i
nostri fiumi non reggono e allagano strade e palazzi. Cosa
succederebbe se
l'alluvione arrivasse veramente? La vera priorità per il governo
del territorio
metropolitano è il suo riassetto idraulico: si tratta non solo
di fare grandi
opere, per quanto necessarie, ma anche e soprattutto di
mantenere e, ove
possibile, ripristinare la permeabilità dei suoli, oggi coperti
da densità
inaccettabili di urbanizzazione e di infrastrutture, di gestire
le acque
meteoriche e i drenaggi urbani, di ridare spazio a fiumi e
torrenti, sapendo
che, per quanto si possa imbrigliare o perfino tombinare un
fiume, l'acqua
trova sempre il suo passaggio”.
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