Milano, 11 giugno 2014
Comunicato stampa
Le ecomafie prosperano al Nord. A conferma c’è il quarto
posto della
Lombardia, dietro
Campania, Puglia e
Calabria, nella classifica nazionale dei reati per il ciclo
illegale dei
rifiuti. “Il protagonismo delle organizzazioni criminali nei
lavori
pubblici, le numerose inchieste sugli appalti, a partire da Expo e
Infrastrutture Lombarde, lo scioglimento del primo comune lombardo
per
infiltrazioni mafiose sono tutti elementi che compongono un quadro
di vero e
proprio allarme sociale, che non può e non deve rimanere per
l'ennesima volta
inascoltato”. Così Sergio Cannavò, responsabile ambienta e
legalità di
Legambiente Lombardia a commento dei dati contenuti nel rapporto Ecomafia 2014,
presentato oggi a Roma.
“Se a livello nazionale è indispensabile approvare immediatamente
l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale,
una nuova
normativa anti-corruzione che preveda il ripristino del reato di
falso in
bilancio e la revisione dell'istituto della prescrizione, per Expo
è necessario
dare pieni poteri e soprattutto risorse all'autority presieduta da
Raffaele
Cantone, avendo l'intelligenza di rinunciare alle opere inutili e
dannose, per
concentrare tutti gli sforzi e le risorse nella realizzazione di
ciò che è
effettivamente indispensabile per l'Esposizione Universale”. E
aggiunge
Cannavò: “La Lombardia però non può aspettare solo provvedimenti
che arrivino
dal Governo: è urgente che la Regione cominci a investire risorse
nella
prevenzione e repressione dei reati ambientali”.
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