Varese nella top five italiana per le spese per manutenzione straordinaria. Bergamo unica città lombarda a
dichiarare di avere tutti gli edifici scolastici con certificazione di
sicurezza
Legambiente: “Bambini sono assediati da automobili e smog,
servono politiche per migliorare mobilità casa-scuola. L’esperienza positiva di
Pedibus è estendibile a tutte le città”
L’analisi del black carbon
ha portato a chiusura strade adiacenti alle scuole: il caso Cormano
Edifici scolastici sotto i
riflettori. L’indagine annuale Ecosistema
Scola 2017, il Rapporto che ogni anno Legambiente redige per fare il punto
sullo stato di salute delle scuole italiane, mette in luce una situazione a macchia
di leopardo: in Lombardia i complessi
scolastici sono mediamente più vecchi rispetto a quelli della media nazionale,
solo il 3% risulta edificato dal 1991 al 2016, contro una media nazionale del
9,8%.
«La nostra regione ha un patrimonio scolastico tra i più
vecchi in Italia –
ricorda Luca Petitto, responsabile
scuole di Legambiente Lombardia – Sono
ancora molti gli edifici che necessitano di manutenzione urgente e risultano privi
di certificazioni importanti, come quella di idoneità statica e di agibilità.
Le strutture sono insicure, sprecano energia e pertanto sono poco adatte ad
ospitare degli studenti. La sicurezza e la salute di studenti, insegnanti e
lavoratori del mondo della scuola non vanno messe in secondo piano».
Secondo i dati raccolti nel dossier, più di un edificio su due delle città
capoluogo necessita di interventi di manutenzione urgenti (52,8%), che
riguardano in particolar modo l’impiantistica, la prevenzione incendi, il
superamento delle barriere architettoniche, nonostante negli ultimi 5 anni la
manutenzione straordinaria abbia riguardato il 42,3%. Urgenza di interventi che
trova riscontro in alcuni dati sulla presenza o meno di certificazioni, visto
che solo il 29,7% degli edifici risulta in possesso dell’attestazione di
prevenzione incendi (contro il 47,4% della media nazionale), il 50,5% di
impianti elettrici a norma (contro l’84,2%), il 51,2% dell’agibilità (contro il
61,2%). Bergamo è l’unica città
lombarda a dichiarare di avere tutti gli edifici scolastici con certificato di
collaudo statico, di agibilità, di prevenzione incendi, impianti elettrici a
norma e agibilità igienico-sanitaria. Sul fronte amianto tutti i Comuni capoluogo dichiarano di aver
effettuato il monitoraggio: il 10,2%
degli edifici scolastici presenta casi certificati, l’1% casi sospetti, le azioni di bonifica hanno riguardato negli
ultimi due anni il 6,2%. Solo il 5,8%
degli edifici scolastici vede la presenza
di impianti di energia rinnovabile, contro la media nazionale del 18.1%. Il
2% delle scuole regionali è costruito secondo criteri antisismici: se la verifica di vulnerabilità sismica risulta
eseguita sul 10,1% degli edifici, sono il 30,1% quelli dove sono state
effettuate le indagini diagnostiche dei solai, mentre gli interventi di messa
in sicurezza ha riguardato il 12,4% nello scorso anno.
Il dossier conferma anche quest’anno le
performance positive di alcune città capoluogo di provincia per quanto riguarda
la capacità di spesa, sia per interventi
di manutenzione straordinaria che ordinaria. Unica delle città lombarde
nella top five italiana è Varese, con
una media di oltre 37mila euro a edificio. Como
e Cremona risultano tra le città per le quali le amministrazioni hanno
espresso una maggiore esigenza di realizzare interventi di manutenzione
urgenti. Sulla spinta di questa necessità, Cremona,
insieme a Brescia, si distingue per
aver effettuato, nel 2016, i maggiori interventi di manutenzione dei solai, mentre a Lecco, Mantova e
Sondrio, negli ultimi due anni, sono state effettuate le indagini
diagnostiche dei solai di tutti gli edifici.
Per quanto riguarda l’innovazione
tecnologica, quasi il 70% delle scuole
sono coperte da rete wi-fi, mentre
solo il 5,6% possiede una rete completamente cablata applicando così il
principio di precauzione nei confronti dell’esposizione al rischio elettromagnetico. Un situazione che affligge il 30,1% delle
strutture, che sorgono in prossimità di antenne cellulari e 10,4% vicino ad
emittenti radio televisive. Altri fattori
di rischio ambientale sono costituiti dalla presenza tra 1 e 5 km di industrie per il 25,3% degli edifici, di
discariche per il 13,7%, di aeroporti per il 19,4%.
Un problema al quale è esposta la
quasi totalità delle scuole, però, è quello dell’inquinamento atmosferico dovuto alla presenza di polveri sottili legate al traffico veicolare, che
raggiungono picchi elevati negli orari di ingresso e uscita da scuola. In una
regione che quotidianamente affronta il problema dello smog, il mezzo
privilegiato per recarsi a scuola resta ancora purtroppo l’automobile. A
riprova di questa situazione, il circolo di Legambiente Cormano in
collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale qualche anno fa ha condotto uno studio sulla presenza dei
black carbon nelle strade adiacenti alle scuole del territorio, misurando
con un dispositivo che rileva le micro particelle inquinanti nell’aria, posto
sia sul tetto dell’istituto che sul marciapiede all’altezza di un bambino. Si
tratta di un inquinante formato da polveri ultrafini di dimensioni inferiori a
0,1 micron che non viene rilevato dalle centraline Arpa, ma che risulta
particolarmente dannoso per l’organismo umano in quanto non si ferma nelle vie
respiratorie, penetrando invece nei polmoni e nel sangue. L’analisi ha prodotto
dati preoccupanti:
Black Carbon (Nanogr/m3) Sul
tetto Livello marciapiede Differenza
25/9 dalle
15,50 alle 16,50 1.260 2.704 + 1.444 (+115%)
26/9 dalle
7,50 alle 8,55 7.440
11.128 + 3.688 (+50%)
26/9 dalle
15,50 alle 16,50 1.177 2.147 + 970 (+82%)
27/9 dalle
7,50 alle 8,55 12.325
13.731 + 1.406 (+11%)
L’esperienza di Cormano ha avuto
l’effetto positivo di aumentare notevolmente la sensibilità di genitori e
istituzioni sul problema della qualità dell’aria, portando alla delibera di blocco
parziale della via di accesso alla Scuola 1° Maggio in occasione dell’entrata e
dell’uscita dei ragazzi. Questo intervento, unito ad un lavoro di informazione
sulle possibili alternative di mobilità, ha portato all’aumento dell’86% dei
partecipanti al Pedibus. A Milano negli
ultimi anni Legambiente con la collaborazione della Cooperativa ABCittà ha
diffuso il Pedibus, promosso dal Comune
di Milano, come strumento di mobilità
per recarsi a scuola. Il progetto ha coinvolto 73 scuole milanesi per un
totale di 102 linee certificate dalla Polizia Locale che ha permesso agli
studenti di sperimentare e condividere questa pratica, grazie al coinvolgimento
dei volontari per garantire la sicurezza
del tragitto.
«Si
rende sempre più urgente una politica che punti a migliorare la mobilità per recarsi a scuola e garantisca che
le aree adiacenti alle scuole siano più sicuri e a misura di bambino. –
sottolinea Luca Petitto, responsabile
Scuola e Formazione di Legambiente Lombardia – Solo il 9% delle scuole lombarde, infatti, usufruisce di un servizio
Pedibus; soltanto l’1,5% degli istituti rientra in zone a traffico limitato e
il 24% ha attraversamenti pedonali dedicati».
Il Rapporto completo Ecosistema
Scuola 2017 è consultabile su: https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-scuola-2017
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480
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