Milano,
9 settembre 2014
Comunicato
stampa
Prioritario il principio: “Chi inquina, bonifica”
Il
risanamento dei siti deve far
parte delle politiche industriali del nostro paese
A Mantova
due giorni di convention
nazionale del popolo inquinato
Legambiente saluta con favore la notizia dello stanziamento deliberato dal Ministero dell'Ambiente per l'avvio di interventi di bonifica dei SIN (siti di interesse nazionale) di Brescia e Mantova. “Bene che, in un clima di stretta sui conti, si trovino risorse per le grandi bonifiche: risorse largamente insufficienti per questi grandi siti industriali, ma preziose per avviare interventi attesi da decenni - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - certo, nel caso della Caffaro a Brescia, le risorse necessarie sono molte di più di quelle deliberate oggi, e siccome soldi non ce n'è, occorre fare delle scelte: il Governo deve decidere se vuole spendere il denaro pubblico per risanare il territorio o per ripianare il piano finanziario di Brebemi. Mai come oggi, è questione di priorità”.
Quello della Caffaro, ricordano gli
ambientalisti, non può
però essere la regola: se a Brescia non c'è alternativa
all'intervento del
pubblico per risanare i danni causati dai privati, il tema del
recupero dei
siti inquinati non deve più essere un costo collettivo. Le
regole nella nostra
legislazione e nel diritto internazionale sono chiare: chi è
responsabile
dell'inquinamento deve essere anche l'artefice del risanamento
del sito. In un
Paese come il nostro, pieno di siti industriali dismessi, quello
della bonifica
non può più essere gestito come una voragine di spesa pubblica,
ma come un
pilastro delle politiche industriali, un presidio affinché il
territorio
continui ad accogliere attività produttive. “Non si fanno
politiche industriali
deresponsabilizzando le imprese, ma stabilendo regole chiare per
evitare che
quelli produttivi diventino siti usa e getta, in cui
insediarsi,
produrre e poi andarsene lasciando ad altri gli oneri di
risanamento. Le
imprese sono chiamate a essere custodi del proprio sedime
industriale, affinché
possa continuare ad accogliere attività produttive: l'intervento
dei poteri
pubblici deve servire a presidiare queste regole, non a coprire
le
manchevolezze dei privati con oneri a carico di tutti i
cittadini. Questo è
fondamentale proprio per il sito di Mantova, che deve poter
continuare ad
essere un sito industriale, ma in condizione di sicurezza e
salubrità per i
cittadini, i lavoratori e l'ambiente”.
Proprio a Mantova Legambiente è promotrice della convention nazionale della rete SIN, insieme a numerose altre sigle tra cui la rete dei comuni SIN, i medici di ISDE e il coordinamento nazionale dei comitati dei siti inquinati. Un appuntamento che per la prima volta metterà insieme i diversi fronti dell'attenzione ai gravi guasti legati alla storia industriale di numerosi territori: le istituzioni locali, le associazioni e i comitati di cittadini, i medici e i tecnici. La convention si svolgerà i prossimi 19 e 20 settembre a Mantova, presso il Seminario Vescovile.
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